
07 Aprile 2025
Intervento ad Omnibus (La 7) su dazi e strumenti per le imprese italiane
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L’8 aprile 2025 Il Post ha pubblicato un approfondimento sull’impatto reale dei dazi americani introdotti dall’amministrazione Trump nel quale è stato intervistato come esperto Lucio Miranda, presidente di ExportUSA, società specializzata nell’assistenza alle aziende italiane che vogliono esportare o avviare attività negli Stati Uniti.
L’articolo chiarisce cosa sono i dazi, chi li paga e cosa comportano per le imprese esportatrici. Ma soprattutto offre una guida concreta per affrontare le nuove sfide doganali.
Con l’introduzione dei nuovi dazi, le procedure doganali si sono complicate, soprattutto per quanto riguarda la classificazione doganale dei prodotti (HS Code) e la composizione dettagliata dei materiali.
Lucio Miranda spiega che:
“Serve una compilazione molto più accurata della dichiarazione doganale. Occorre specificare bene se un prodotto contiene alluminio o acciaio, in quale quantità e con che origine, perché da questo dipende il dazio applicabile.”
Questo rappresenta una nuova criticità per le PMI italiane, che spesso non dispongono di un export manager interno. Errori nella classificazione possono portare a pagare più dazi del necessario o a ritardi nell’ingresso della merce negli USA
Dal punto di vista contrattuale, i dazi sono a carico dell’importatore statunitense (importer of record), ma nella pratica possono essere condivisi con l’esportatore, a seconda degli accordi.
Miranda chiarisce:
“Nel mercato statunitense, dove operano grandi catene distributive, è più comune l’utilizzo della clausola DDP, che scarica il peso dei dazi sull’esportatore. Le PMI italiane devono esserne consapevoli.”
Questo impatta sulla marginalità e sulla competitività dei prodotti italiani. A seconda dell’elasticità della domanda, i dazi possono essere parzialmente trasferiti sul prezzo finale, causando un effetto inflattivo.
Gli unici a guadagnare davvero dai dazi sono le dogane e il governo USA. Durante il primo mandato di Trump, le entrate doganali sono raddoppiate, ma buona parte dei proventi è stata impiegata per sostenere i settori colpiti, come l’agricoltura.
Nonostante l’apparente guadagno, l’imposizione di dazi generalizzati resta una strategia politica rischiosa, i cui effetti si riverberano su tutta la catena del valore.
Lucio Miranda ed ExportUSA invitano le aziende italiane a non farsi bloccare dai dazi, ma ad adattarsi rapidamente:
L’approccio pragmatico è fondamentale. La complessità burocratica cresce, ma con gli strumenti giusti si può continuare a fare business con successo sul mercato americano.
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