Aggiornamento sui dazi import per gli Stati Uniti: L’IVA Entra nel Dibattito sui Negoziati Commerciali tra Stati Uniti ed Europa

Nelle ultime settimane, l'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) è emersa come un nodo centrale nel quadro della politica commerciale dell’amministrazione Trump a fianco dei dazi import. Man mano che i negoziati con l’Europa prendono forma, l’IVA — insieme ai dazi doganali — sarà un elemento chiave delle discussioni.  

Molti all’interno dell’amministrazione Trump sostengono che l’IVA rappresenti una barriera significativa alle esportazioni dell'America in Europa, evidenziando le elevate aliquote applicate nei Paesi europei, che possono raggiungere il 22%. Al contrario, negli Stati Uniti si applica un sistema di imposta sulle vendite (sales tax) con un’aliquota media del 7,2%, facendo apparire l’IVA come un onere sproporzionato sui beni americani destinati al mercato europeo.  

Rivalutare la differenza tra IVA e Sales Tax

Tuttavia, questo confronto è fuorviante. La differenza fondamentale non risiede solo nelle aliquote, ma soprattutto nelle modalità di applicazione di queste imposte: IVA e Sales Tax.

A differenza della sales tax, che viene applicata in un'unica soluzione al momento della vendita, l’IVA non grava sull’intero prezzo di vendita del prodotto, ma solo sul valore aggiunto in ogni fase della produzione e della distribuzione. In altre parole, mentre l'IVA è un'imposta a cascata, la sales tax è una classica imposta sulle vendite, simile all'IGE - l'imposta generale sulle vendite - ovvero all'imposta vigente in Italia prima della riforma dell'IVA del 1973

Il calcolo dell'IVA si basa sulla differenza tra il ricavo ottenuto dalla vendita di un prodotto e i costi sostenuti per produrlo e immetterlo sul mercato.  

Esempio della differenza di calcolo tra IVA e Sales Tax

Ad esempio:

• Se un prodotto viene venduto a 3.000 dollari e
• I costi di produzione, marketing e distribuzione ammontano a 1.500 dollari,

l’IVA viene applicata solo sui 1.500 dollari di valore aggiunto. Con un’aliquota del 20%, ad esempio, l’IVA riscossa sarebbe pari a 300 dollari, ovvero solo il 10% del prezzo finale di vendita. Sullo stesso bene venduto in America graverebbe invece una sales tax pari a $216 [$3000 x 7.2%]

Di conseguenza, l’impatto effettivo dell’IVA sulle importazioni americane, se calcolato correttamente, riduce la disparità con la sales tax a meno del 3% del prezzo totale di vendita. Questo ridimensiona la percezione che l’IVA sia un ostacolo eccessivo per le esportazioni americane e sottolinea la necessità di un’analisi più approfondita all’interno delle strategie commerciali internazionali. 

Diversità di impatto dell'IVA rispetto alla sales tax sulla liquidità aziendale

Prepararsi all'obiezione sull'impatto finanziario e sulla liquidità aziendale dell'IVA: L'IVA è dovuta in sede di importazione quando, nella maggior parte dei casi, il bene importato non è stato ancora venduto e il prezzo di vendita è ben lungi dall'essere stato incassato. Al contrario l'obbligo di raccogliere e di versare la sales tax sorge soltanto al momento della vendita quando il prezzo di vendita o è stato già incassato, in tutto o in parte, oppure è in procintpo di esserlo. Il differente impatto sulla gestione della liquidità aziendale e sulla sfera della gestione finanziaria aziendale è evidente.

Gli [umili] suggerimenti di ExportUSA su come impostare il tema dell'IVA nei prossimi negoziati commerciali con gli Stati Uniti 

• Sottolineare che se l'Europa ha l'IVA gli Stati Uniti hanno la sales tax e quindi serve comunque inquadrare la negoziazione in un'ottica differenziale;
• Evidenziare che, prima facie, le aliquote IVA sembrano alte ma in realtà l'impatto reale per gli importatori è molto minore a motivo dalle tecnicalità di calcolo dell'IVA che sono radicalmente diverse da quelle della Sales tax;
• Riconoscere che una certa differenza esiste in quanto, comunque la sales tax media in America e di poco superiore al 7% e quindi più bassa di quella dell'IVA;

Sarebbe anche bello promettere di ridurre le aliquote IVA del 3% o del 4% per equiparare la situazione con la sales tax americana [ma forse qui ci stiamo sconfinando nell'onirico…]

Un discorso diverso è quello dell'impatto di aliquote Iva così elevate sul consumatore finale e sulla domanda aggregata. L'obiezione qui potrebbe essere che aliquote Iva così elevate, appunto, determinano, attraverso prezzi finali più alti, una riduzione della dimensione del mercato, dei consumi e della domanda aggregata e quindi, di riflesso, anche una riduzione delle importazioni [dall'America e, in generale, da ogni altro paese]