Export Italiano e dazi USA: Quali Aiuti per le Imprese ci sono?

Simest, Sace e Cassa Depositi e Prestiti sono strumenti che supportano da anni l'esportazione del Made in Italy in America e nel mondo

Lucio Miranda interviene ad Omibus (La 7) il 7 aprile 2025

Ospite della trasmissione Omnibus su La7 del 7 aprile 2025, condotta da Alessandra Sardoni, Lucio Miranda, presidente di ExportUSA, ha offerto un quadro rassicurante sull’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti nei confronti dei prodotti europei e italiani. Nonostante il clima di incertezza, le imprese italiane non si stanno facendo prendere dal panico: progetti di investimento e iniziative di export negli USA proseguono regolarmente.

“Abbiamo visto una situazione di sostanziale calma – ha spiegato Miranda – i progetti stanno andando avanti. Nessuna azienda ha annullato i propri piani.”

Miranda ha inoltre sottolineato che l’impatto dei dazi sul prezzo finale è spesso marginale, come nel caso del Prosecco portato ad esempio, il cui prezzo medio all’importazione è 4,80 dollari: un dazio del 20% si traduce in un rincaro di appena 70-75 centesimi a bottiglia. “Non è questo che farà la differenza per il consumatore americano”, ha aggiunto.
 

Nessun rischio reale per il made in Italy industriale

Un’attenzione particolare è stata dedicata al comparto industriale, colonna portante dell’export italiano negli USA, che secondo Miranda resta competitivo anche con dazi elevati: “Se un macchinario italiano fa risparmiare in termini di produttività e manutenzione, viene acquistato anche con il dazio. Il valore aggiunto è più importante del prezzo.”
 

Non servono contromisure immediate: “È solo una leva negoziale”

Il presidente di ExportUSA ha evidenziato come l’imposizione dei dazi da parte dell’amministrazione Trump non rappresenti un punto di arrivo, ma piuttosto l’inizio di una fase negoziale, con margini di discussione ancora aperti.

“Non è l’obiettivo finale: è una strategia per aprire negoziati bilaterali con gli Stati”, ha spiegato Miranda, evidenziando che molte delle misure annunciate sono da leggere in chiave tattica.


Il vero ostacolo? La mentalità delle imprese

Miranda ha poi espresso un giudizio positivo sul supporto dei governi italiani all’internazionalizzazione, in particolare citando i programmi gestiti da Simest, Sace e Cassa Depositi e Prestiti, attivi da oltre un decennio.

“Il problema non sono i fondi, ma l’atteggiamento mentale delle imprese, soprattutto le PMI. Serve maggiore consapevolezza, adattamento e capacità di entrare nel mercato americano nel modo corretto.”


La trascrizione dell'intervento

Alessandra Sardoni
E' con noi Lucio Miranda, che è il presidente di ExportUSA e quindi il suo punto di vista e anche il suo monitoraggio della situazione ci sarà molto utile. Il governo si accinge a valutare l'impatto che ci potrà essere sull'export italiano negli Stati Uniti, allora chi meglio di lei può darci un po' il polso dei timori delle imprese?

Lucio Miranda
Quello che vediamo e che abbiamo visto finora con i nostri clienti e con le aziende che ci hanno contattato per entrare sul mercato americano è una situazione di sostanziale calma per cui i progetti di investimento stanno andando avanti, i progetti di esportazione stanno andando avanti, non abbiamo osservato situazioni di panico, quindi in questo senso mi sento abbastanza fiducioso.
Se poi passiamo dalle percentuali dei dazi ai prezzi, quindi al risultato del dazio sul prezzo al dettaglio, vediamo che in tante situazioni questo effetto non è particolarmente dirompente, prendo ad esempio il Prosecco: il prezzo medio all'importazione del Prosecco adesso, prima dei dazi, è di 4,80 dollari, con i dazi siamo arrivati a 96 centesimi in più al litro, quindi una bottiglia da 75 cc presumibilmente vedrà un aumento al dettaglio di 70-75 centesimi. E' questo che può fare la differenza? Non penso.
Per quanto riguarda il comparto dei beni industriali che è quello che costituisce l'ossatura del nostro export negli Stati Uniti, questo è un comparto ad altissimo valore aggiunto e tecnologicamente molto avanzato: se il macchinario mi fa risparmiare in termini di costi di manutenzione e mi aumenta la produttività, anche se ha un dazio del 20% all'importazione lo compro ugualmente, quindi lo scenario è un po' questo..

Alessandra Sardoni
Quindi secondo lei la situazione è sotto controllo?

Lucio Miranda
Sì, è sotto controllo perché adesso c'è molta emotività, però in realtà, ripeto, passando dalle percentuali ai prezzi, in molti casi si osserva il fatto che la differenza non è poi così grande.

Alessandra Sardoni
Quindi non si devono prendere contromisure secondo lei?

Lucio Miranda
Beh, non prima di aver negoziato, perché questa mossa sui dazi è stata fatta dall'amministrazione Trump per creare una leva negoziale e ciò che dico è tutto scritto nei vari report che sono stati pubblicati dall'establishment trumpiano prima delle elezioni, ovvero creare una leva con la quale poi andare a negoziare, l'obiettivo finale non sono i dazi.

Alessandra Sardoni
Volevo chiedere al dottor Miranda, che ricordo è il presidente di ExportUSA, come si sta muovendo il governo? Quale strategia vi aspettereste dal governo italiano?


Lucio Miranda
Il governo italiano a nostro modo di vedere in termini di supporto alle aziende per l'internazionalizzazione si sta muovendo non bene ma benissimo e non da adesso ma da anni e mi riferisco a tutti i programmi di sostegno all'internazionalizzazione che sono gestiti dal governo: Cassa Depositi e Prestiti e a scendere Sace e Simest, sono programmi che sono stati inaugurati più di dieci anni fa e che continuano ad essere un supporto significativo a tutte le azioni di internazionalizzazione, non solo sugli Stati Uniti ma su qualsiasi altro mercato e recentemente c'è stato un fondo aggiuntivo di 700 miliardi, questi programmi che aiutano in maniera significativa le aziende che vogliono entrare in America o in altri paesi.

Alessandra Sardoni
Se le cose stanno così quindi, lei dice, questo è sufficiente all'Italia, quello che i governi da dieci anni con questa modalità fanno è sufficiente per i problemi dell'export, quindi lei in sostanza lei non vede dei rischi né di carattere generale così profondi né appunto delle necessità di intervento del governo?

Lucio Miranda
Il problema dell'export non sono i soldi, il fondo, il PNRR e quant'altro, ci sono molti fondi per l'internazionalizzazione perché Simest e Sace vanno di pari passo con i fondi europei che vengono erogati attraverso i bandi e i programmi delle regioni. Il problema dell'internazionalizzazione, soprattutto con le piccole e medie imprese, è quello dell'atteggiamento mentale e della della capacità delle aziende di capire come si deve entrare su un mercato estero, quindi è un problema di educazione, atteggiamento e capacità di investire e di entrare su un mercato nel modo corretto, ma se io ho bisogno di fondi per entrare negli Stati Uniti e presento un piano a Simest già in questo momento Simest me lo approva e mi fornisce i fondi, inoltre il ministro Taiani ha parlato di un'aggiunta di 700 miliardi nel corso dei prossimi anni.

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