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Aggiornamento del 23 Luglio 2024
Il prezzo mediano nazionale delle case esistenti a giugno è salito a $426.900
Le vendite di case negli Stati Uniti sono diminuite a giugno per il quarto mese consecutivo. La combinazione di prezzi elevati e tassi sui mutui elevati ha reso la proprietà immobiliare meno attraente per gli affittuari e ha dissuaso i proprietari di case a metterle in vendita.
La bassa disponibilità di case in vendita in gran parte del mercato americano sta spingendo i prezzi verso l'alto. Il prezzo mediano nazionale delle case esistenti a giugno è salito a $426.900, un record nei dati che risalgono al 1999 e un aumento del 4,1% rispetto all'anno precedente, ha dichiarato martedì la National Association of Realtors.
Sebbene il numero di case sul mercato sia aumentato negli ultimi mesi, è ancora ben al di sotto del dato storico, il che può portare a guerre di offerte per le proprietà desiderabili. Più di un terzo delle vendite di case a giugno è avvenuto a un prezzo superiore al prezzo di listino.
A livello nazionale, c'erano 1,32 milioni di case in vendita o in attesa di rogito in America alla fine di giugno, un aumento del 3,1% rispetto a maggio e del 23,4% rispetto a giugno 2023.
Al ritmo di vendita attuale, c'è oggi una disponibilità di immobili sul mercato americano per 4,1 mesi, il livello più alto da maggio 2020.
Aggiornamento del 17 Novembre 2023
Nel mese di Ottobre 2023, i permessi di costruzione per nuove abitazioni residenziali negli Stati Uniti sono stati pari a 1487.000 unità, con un incremento rispetto alle 1471.000 unità del mese di Settembre 2023. Sempre ad Ottobre 2023 sono stati aperti 1372.000 cantieri per la costruzione di unità abitative nel mercato americano rispetto ai 1346.000 cantieri del mese precedente.
La vendita di case esistenti ha registrato una flessione del 2,0% nel mese di Settembre 2023, con una proiezione di vendite per l'intero 2023 pari a 3,96 milioni di case e appartamenti negli Stati Uniti. Rispetto all'anno precedente, le vendite hanno mostrato un calo del 15,4%. Il prezzo medio di vendita delle case esistenti è cresciuto del 2,8% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i $394,300, segnando così il terzo mese consecutivo di incremento su base annua. L'inventario di case esistenti invendute è salito del 2,7% rispetto al mese precedente, attestandosi a 1,13 milioni di abitazioni alla fine di Settembre, ovvero l'equivalente di 3,4 mesi di fornitura al ritmo di vendite mensili attuale per il mercato americano.
Il mercato secondario delle abitazioni in America, quello dove il proprietario pone in vendita la sua casa, sta rallentando a causa degli alti tassi di interesse sui mutui. I proprietari di casa, che hanno acceso dei mutui quando i tassi erano al 2.5% - 3.0%, infatti, esitano a vendere casa adesso perchè dovrebbero poi accendere un mutuo al 7.5% per acquistare un'altra casa.
Le vendite di nuove case unifamiliari negli Stati Uniti sono aumentate del 12,3% nel mese di Settembre 2023, con una proiezione di vendite per l'intero 2023 pari a 759.000 unità, in aumento rispetto alle 676.000 unità del mese precedente e superando la previsione degli analisti di mercato che si aspettavano la vendita di 680.000 unità abitative. Le vendite di nuove case negli USA hanno raggiunto il loro livello più alto da Febbraio 2022, a causa di una carenza di case poste in vendita da precedenti proprietari. Il prezzo mediano delle nuove case vendute in America è stato di $418,800, mentre il prezzo di vendita medio è stato di $503,900, rispetto ai $477,700 e $530,100 rispettivamente un anno fa. Alla fine di Settembre, c'erano 435.000 case in vendita sul mercato americano, equivalenti a una fornitura di 6,9 mesi al tasso di vendite attuale. [Fonte: U.S. Census Bureau] Secondo Freddie Mac, il tasso sui mutui a 30 anni ha registrato una media del 7,57% nella seconda settimana di Ottobre 2023, con un aumento rispetto al tasso medio del 7,49% della settimana precedente e al 6,92% dell'anno precedente.
Dall'inizio della pandemia fino al 2022, dei 4,1 milioni di nuove abitazioni residenziali costruite negli Stati Uniti il 29% si trovava in Florida e Texas, [fonte: US Census Bureau] In entrambi gli stati, la percentuale di case su cui non gravava alcun mutuo, supera il 43%
Lo stato con la quota maggiore di abitazioni di proprietà [ovverossia libere da mutui o ipoteche, dove i proprietari hanno pagato per intero il mutuo originariamente contratto per acquistare la casa] è la Virginia Occidentale, con quasi il 53%. Il prezzo mediano di una casa in questo stato era di 157.498 dollari in Ottobre 2023, il più basso tra tutti gli stati, secondo i dati forniti da Zillow Group Inc.
In America, la percentuale di mutui a tasso fisso è del 96% In altre parole, solo il 4% dei mutui casa esistenti è a tasso variabile. Le implicazioni in termini di efficacia della politica monetaria sono notevoli.
Pubblicazione originaria del 18 Maggio 2022
Negli Stati Uniti, il tasso di proprietà di una casa è del 64,8% [Fonte: US Census Bureau]. Quando si tratta della fascia demografica under-35, gli americani proprietari di un’abitazione sono soltanto un terzo. Nonostante l’aumento dei prezzi abbia reso difficile acquistare una casa negli USA ai giovani americani, la coorte più anziana della Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012) ha cominciato a chiedere mutui per diventare proprietaria di un immobile. Durante l’ultimo boom di acquisti di case in America, i consumatori Gen Z hanno rappresentato il 10% degli acquirenti di case negli Stati Uniti e le località scelte per vivere potrebbero stupire perché differiscono da quelle più tradizionali.
I membri della Gen Z si stanno dirigendo verso città di medie dimensioni a prezzi accessibili per acquistare la prima casa, in particolare negli stati del Midwest. Uno studio recente evidenzia che quattro delle prime dieci città negli USA in cui i Gen Z acquistano una casa si trovano nel Midwest. Di seguito le aree metropolitane degli Stati Uniti in cui i consumatori Gen Z decidono di trasferirsi e acquistare casa [Fonte: LendingTree]:
Secondo lo studio della piattaforma di mutui online LendingTree, i consumatori della generazione Z si stanno allontanando dalle città costiere per investire nell’acquisto di un immobile in metroaree degli Stati Uniti più piccole e periferiche. Da ciò deriverà un maggiore potere di acquisto di beni di consumo e prodotti alimentari, limitato, in città come New York, Miami o San Francisco, dall’alto costo della vita. Questo non significa che le attività commerciali basate nelle città costiere degli USA cesseranno di lavorare con i consumatori Gen Z: piuttosto, si verificherà una crescita di consumatori tra i 20 e i 25 anni di età nelle città in cui acquistano casa, con conseguenze sull’andamento economico di tali metroaree.
I Gen Z americani più anziani sono entrati nel mercato del lavoro e, con i loro risparmi e l’aiuto dei genitori, stanno avendo un impatto su PIL e sui consumi in America. In particolare, lo spostamento di molti Gen Z negli stati centrali degli USA dovuto all’acquisto di una casa potrebbe provocare una crescita significativa delle economie locali. Le ricerche di Morgan Stanley dipingono un quadro promettente degli Stati Uniti per i prossimi decenni, supportando l’ipotesi di un boom giovanile a partire dalla metà del decennio attuale.
In definitiva, la crescita degli acquisti di immobili da parte della Gen Z sta aiutando gli USA ad avere una performance forte sul mercato globale. Questi cambiamenti demografici, infatti, determinano una maggiore produttività della forza lavoro americana, dando una spinta ai consumi, aumentando il tasso di crescita del PIL e ampliando i profitti delle aziende negli Stati Uniti.
Gli investimenti immobiliari della generazione Z saranno un elemento da non sottovalutare di qui alla fine di questo decennio. Nel 2030, i Gen Z americani più anziani avranno 32-33 anni: se l’economia USA continuerà a riprendersi, è probabile che questa fascia demografica acquisterà un immobile residenziale prima di compiere 35 anni. Ciò è in netto contrasto con i Millennials, che sono stati frenati da un periodo di recessione e hanno avuto maggiori difficoltà a investire nel settore immobiliare prima dei 35 anni. La Bank of America prevede che la Gen Z sarà la generazione più dirompente di sempre in termini di impatto economico: le aziende negli USA dovranno accogliere i Gen Z in modo adeguato per poter competere sul mercato americano post pandemico.
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