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Ricerca Distributori di Macchinari Industriali / TEM
ExportUSA ha creato un programma per la ricerca di distributori nel settore della meccanica, impiantistica, macchinari e beni industriali
Nonostante possa sembrare già sufficientemente ricco e competitivo, il mercato americano esprime oggi un enorme potenziale per l'export italiano. I segmenti produttivi che potrebbero avere oggi grande spazio a fianco dei classici e sempre verdi prodotti dell'artigianato e del mondo alimentare sono alcuni ambiti insospettabili: la meccanica fine, il mondo delle macchine industriali e dell'automazione, l'impiantistica e tutto il meglio delle PMI italiane, in particolare per le lavorazioni di precisione e di design e tutti i prodotti su misura o con una forte connotazione di creatività industrializzata.
E la Cina? Come competere contro una corazzata di queste dimensioni? Tutti i piccoli e medi imprenditori italiani si fanno questa domanda, temendo di andare a scontrarsi contro una concorrenza imbattibile sotto il profilo dei prezzi. E spesso abbandonano l'idea di esportare sul mercato americano, dimenticando che la forza del prodotto italiano sta nella qualità della lavorazioni e nella capacità di trattare tecnologie, materiali e forme, plasmandole al meglio.
Per chi, come noi di ExportUSA, è riuscito ad aiutare imprese di ogni dimensione ad avere successo negli Stati Uniti le produzioni della grande industria asiatica o le forniture che puntano sulla quantità e l'accesso diretto a materia prime, non rappresentano una vera e propria concorrenza per l'offerta che proviene dall'Italia. Si tratta di piani industriali del tutto differenti.
Guardando nel dettaglio le prospettive commerciali degli Stati Uniti si scopre poi che c'è molto spazio di manovra, anche e soprattutto per imprese di piccola e media dimensione. Il Prodotto Interno Lordo (Gdp - Gross Domestic Product) americano, secondo il Bureau of Economics Analysis dell'U.S. Department of Commerce, è salito del +2,9% nel quarto trimestre 2022.
Il dato più interessante riguarda, però, le importazioni: nel primo semestre del 2022 (ultimo dato disponibile a livello statistico) si arriva a un incredibile +40% per l'importazione di meccanica e beni industriali per un valore di 1,93 miliardi [Fonte: Anima Confindustria]. La Germania, rivale storico dell'industria manifatturiera italiana, scende al secondo posto con export negli Stati Uniti a 1,82 miliardi e crescita del +16%.
Sia lo U.S. Bureau of Economic Analysis sia lo U.S. Census Bureau sono concordi nel registrare un calo delle esportazioni americane e un aumento delle importazioni. Per il 2022, le esportazioni sono state di 3.009,7 miliardi, in aumento di 453,1 miliardi di dollari (+17,7%) rispetto al 2021; le importazioni sono state di 3.957,8 miliardi, in aumento di 556,1 miliardi di dollari (+16,3%) rispetto al 2021. Se si tracciasse una linea previsionale sulla base dei trend, il 2023 potrebbe davvero rappresentare un'occasione d'oro per chi porta prodotti negli Usa.
Articolo originariamente pubblicato il 18 Febbraio 2019
Nonostante i dazi sull’alluminio e sull’acciaio promossi dalla presidenza Trump, la revisione del NAFTA e la guerra commerciale con la Cina, a colpi di dazi incrociati, e la revisione dell’accordo commerciale con la Corea del Sud (forte sul fronte della manifattura di dispositivi tecnologici e automobili) e l'insistente attenzione politica al fronte europeo e giapponese, il deficit commerciale americano è in aumento. Questi significa che al di là delle volontà presidenziali, il piatto della bilancia tra import ed export pende dalla parte delle importazioni.
A questo scenario macroeconomico poi si somma la questione valutaria, ovvero il rapporto tra Dollaro ed Euro. Le occasioni di fare business per gli imprenditori italiani che vogliono vendere negli Stati Uniti potrebbe beneficiare anche della ripresa del Dollaro. Dopo avere raggiunto i massimi sul Dollaro nel mese di febbraio 2018, l'Euro sta perdendo terreno da più di un anno. Questo significa maggiore capacità d'acquisto degli americani sul prodotto europeo. Dal punto di vista puramente macroeconomico è di conseguenza una congiuntura davvero felice per l'export italiano ed europeo negli Usa.
Se si considera, infine, il fatto che le maggiori grane (aumento di dazi ecc.) legate all'import negli Usa riguarderanno in primo luogo le materie prime e i prodotti della grande industria, questo significa che per le piccole e medie imprese italiane si apre una stagione molto promettente, assolutamente da non perdere.
In questo scenario il commercio internazionale potrebbe attraversare vie alternative a quelle in cui si svolgono oggi le battaglie tra multinazionali e grandi corporation. Alta capacità d'acquisto, dollaro forte e tendenza a comprare più che a vendere potrebbero portare di conseguenza a rivolgersi proprio a nuove tratte commerciali, aprendo scenari inediti e promettenti per i piccoli e medi produttori italiani che puntano al mercato USA.
È la domanda giusta da porsi oggi! Seguite Export.us per approfondire nei prossimi mesi temi ancora più specifici su questo tipo di opportunità, sulle possibilità di esportare negli USA, sulle dinamiche di prezzo e le logiche commerciali, sulle regole di importazione e tutto quanto è necessario conoscere per impiantare un nuovo business negli Stati Uniti.
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